Olio siciliano

La produzione olearia siciliana si propone al consumatore più esigente, con una gamma di oli di grande diversità organolettica, facendo leva su un patrimonio varietale inconfutabilmente ricco, basato su otto varietà di maggiore rilevanza e su una ventina di varietà, cosiddette minori, che contribuiscono alla loro unicità.



E’ possibile distinguere gli oli in tre categorie, per le quali saranno indicate orientativamente le possibilità di abbinamento.


Olio fruttato leggero:
sono consigliati sui piatti delicati, dove non è necessaria l’azione competitiva dell’ingrediente, come ad esempio il pesce e, perfino, in pasticceria. In questa categoria si possono annoverare gli oli delle cultivar: Biancolilla, Moresca, Piricuddara.

Olio fruttato medio: se ci riferiamo a condimenti in cui serve un’azione di contrasto o competizione meno blanda, occorre puntare sui fruttati medi. Rientrano nella categoria sia alcuni mono- varietali che dei blend: Biancolilla – Cerasuola, Crastu, Ogliarola Messinese, Tonda Iblea – Moresca, Brandofino – Nocellara Etnea, Buscionetto – Nocellara del Belice, Santagatese, Santagatese – Ogliarola Messinese, Moresca – Zaituna.

Olio fruttato intenso: gli oli caratterizzati da sensazioni di fruttato e attributi gusto – olfattivi intensi possono essere utilizzati in preparazioni più impegnative, come carni alla brace, oppure, per esaltare i toni neutri o leggermente amari delle insalate e delle verdure corre (es. : cardo, indivia, radicchio); in qualche caso, sono stati provati con successo per la preparazione di gelati. Rientrano in questa categoria gli oli prodotti dalle cultivar: Cerasuola, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Tonda Iblea o Verdese.